Enrico Baj (1924-2003) è stato un artista italiano di grande rilievo nel panorama dell'arte contemporanea del XX secolo. Nato a Milano, Baj ha studiato all'Accademia di Brera e ha frequentato la Facoltà di Legge, prima di dedicarsi completamente all'arte. Sin dall'inizio della sua carriera, ha manifestato una spiccata propensione per l'avanguardia, sviluppando uno stile unico che mescola surrealismo, dadaismo e influenze della Pop Art.
Nel 1951, Baj è stato tra i fondatori del Movimento Nucleare, insieme a Sergio Dangelo. Questo movimento artistico mirava a rompere con le tradizioni accademiche e ad esprimere l'angoscia dell'epoca atomica, in un momento storico segnato dalla paura delle armi nucleari. Baj ha cercato di rappresentare l'irrazionalità del mondo moderno attraverso l'uso di materiali insoliti e tecniche miste, come collage di tessuti, plastica e altri elementi eterogenei.
Un aspetto centrale del lavoro di Baj è la sua critica al potere, alla violenza e alla società. Uno dei suoi cicli più noti, *I Generali*, rappresenta figure di autorità grottesche e caricaturali, spesso realizzate con tessuti militari, che ridicolizzano l’establishment politico e militare. Questo spirito di critica sociale ha caratterizzato gran parte della sua produzione artistica, collegando il suo lavoro alle tematiche anarchiche, da lui ampiamente sostenute.
Enrico Baj è stato anche un teorico dell'arte, autore di diversi saggi in cui ha esplorato temi legati all'avanguardia, al dadaismo e alla libertà creativa. Il suo pensiero è sempre stato intriso di uno spirito ludico, che si rispecchia nel suo uso del colore e delle forme ironiche, quasi infantili. Le sue opere non erano solo critiche, ma anche un'espressione gioiosa di libertà artistica.
Tra le sue opere più celebri vi è il monumentale I Funerali dell’anarchico Pinelli, realizzato tra il 1972 e il 1976, in cui Baj affronta il controverso caso della morte dell'anarchico Giuseppe Pinelli, avvenuta durante la repressione delle proteste politiche a Milano. Quest'opera riassume il suo impegno politico e sociale, nonché la sua capacità di unire arte e attivismo.
Durante la sua lunga carriera, Baj ha esposto in prestigiose gallerie e musei internazionali, tra cui il Centre Pompidou di Parigi e il Guggenheim di New York. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in tutto il mondo, e il suo contributo all'arte contemporanea rimane fondamentale per la comprensione delle tendenze dell'avanguardia europea del dopoguerra.
Enrico Baj è stato un innovatore che ha saputo mescolare diverse correnti artistiche per dare vita a uno stile personale e riconoscibile, capace di parlare tanto di estetica quanto di questioni sociali e politiche. La sua opera continua a essere fonte di ispirazione per artisti e intellettuali contemporanei, confermandolo come una figura chiave dell’arte italiana del Novecento.
La Pop Art, abbreviazione inglese del termine "popular art", è una corrente artistica nata a cavallo degli Anni '60 negli Stati Uniti e poi diffusasi in Europa, e non solo, in forme e declinazioni nazionali. La Pop Art negli Stati Uniti non è altro che una riproduzione, in termini ironici e deformati, dei simboli della civiltà dei consumi, solitamente pubblicità di beni di uso comune o rappresentazione di personaggi iconici, soprattutto degli Anni '60. In altre aree geografiche, come in Italia, assume un significato diverso inteso come "arte del popolo" in quanto prende spunto dal fascino che l'arte classica esercita sulle persone comuni e che l'artista reinterpreta a beneficio di tutti. Figure di spicco furono Roy Lichtenstein e Andy Warhol negli Stati Uniti e Tano Festa e Franco Angeli in Italia