Artista di iniziale impianto classicistico, Salvo nasce a Catania e si trasferisce successivamente a Torino, dove inizia a vendere ritratti, paesaggi e copie di Rembrandt e Van Gogh. Nel 1968 si trova a Parigi e viene coinvolto dal clima culturale studentesco; rientrato a Torino inizia a frequentare gli artisti che operano nell’ambito dell’Arte Povera. Entrerà in contatto con numerosi artisti, italiani e non, e fino al 1971 condividerà anche lo studio con Alighiero Boetti. I suoi numerosi viaggi, a partire dal primo in Afghanistan, influenzeranno i soggetti e lo stile delle sue opere dai colori caldi e dai paesaggi esotici. Nei primi anni Settanta il suo lavoro verterà sulla serie delle lapidi, lastre commemorative su cui inciderà scritte che metteranno in luce l'ossessione per l'io e l'autocompiacimento narcisistico caratteristici della sua personalità. Respirare il padre, Salvo è vivo, Io sono il migliore, saranno solo alcune delle scritte incise dall'artista.
Forte sarà anche l'influenza della storia dell'arte e della cultura del passato, che ritroviamo per esempio in Autoritratto come Raffaello. Tornerà poi alla pittura per non abbandonarla più, recuperando le tecniche tradizionali e inserendo spesso l'autoritratto. I paesaggi da lui realizzati, saranno sempre influenzati dai suoi viaggi, in particolare quelli in Cina, Thailandia, Egitto. Quest'ultimo influenzerà la sua produzione che vedrà una predilezione dei minareti come soggetto delle sue opere.
Salvo si spegne a Torino nel 2015.