Biography

Joseph Kosuth

Works for sale

Joseph Kosuth - One + nine, a re - text #5

One + nine, a re - text #5

Year : 2003

Dimensions : Cm 20 x 116 e Cm 65 x 65

Technique : Serigrafia su alluminio

Authentication : Autentica dell'artista su fotografia

Back to Artists and Works

Joseph Kosuth

Biography

Joseph Kosuth (n. 1945) è una figura centrale dell’arte concettuale, movimento che negli anni Sessanta ha ridefinito radicalmente il ruolo dell’opera d’arte. Fin dai suoi primi lavori, Kosuth si concentra sull’idea che l’arte debba riflettere su se stessa, ponendo domande sul significato, sul linguaggio e sul rapporto tra immagine e concetto.

La sua opera più famosa, “One and Three Chairs” (1965), rappresenta in modo emblematico questa riflessione: una sedia reale, una fotografia della sedia e la definizione della parola “sedia”. Con questo lavoro, Kosuth esplora i diversi modi in cui una cosa può “esistere” come oggetto, immagine e parola, mettendo in crisi la tradizionale distinzione tra rappresentazione e realtà.

Negli anni successivi, Kosuth sviluppa una pratica artistica basata sull’uso del linguaggio come materiale visivo. Utilizza parole, frasi e definizioni prese da dizionari o testi filosofici, spesso realizzate in neon luminosi, per interrogare la natura della comunicazione e del significato. Tra le sue serie più note figurano “Art as Idea as Idea” (1966–68), dove espone definizioni di parole comuni come “Sign” o “Meaning”, e numerosi lavori successivi in cui frammenti di testi vengono installati direttamente nello spazio architettonico, trasformandolo in luogo di pensiero.

Kosuth considera l’arte come una forma di indagine concettuale, più vicina alla filosofia che alla pittura o alla scultura tradizionali. Nei suoi scritti teorici — tra cui il celebre saggio “Art After Philosophy” (1969) — afferma che l’arte non produce oggetti, ma conoscenza, e che il suo valore risiede nella capacità di interrogare la propria natura e i propri limiti.

Negli anni Ottanta e Novanta, Kosuth continua a utilizzare testi e citazioni (da Freud, Nietzsche, Wittgenstein, ecc.) in installazioni site-specific che dialogano con il contesto storico e architettonico dei luoghi espositivi. L’artista impiega così il linguaggio per costruire spazi di riflessione, mantenendo costante la tensione tra visibile e concettuale.

Oggi la sua opera è riconosciuta come uno dei punti di svolta nella storia dell’arte contemporanea: con Kosuth, l’arte diventa pensiero che si manifesta visivamente, un’indagine sulla possibilità stessa di significare.

Caputo Colossi
via XXVI Aprile, 38 - 25032 CHIARI (BS) - Italy
VAT N : 02662130984
The whole website content is copyrighted and owned by Galleria Incontro