Christo Spoleto 1968
Christo, invitato da Gian Carlo Menotti a realizzare un lavoro in occasione dei Festival dei Due M ondi del giugno i968, si reca a Spoleto nel mese di aprile per decidere quale opera attuare. Girando per la vecchia citta, insieme a Bongtankino e Ravaioli, nasce l’idea di realizzare due progetti: il blocco, con bidoni d’olio vuott, di una strada principale di Spoleto, e l'unpacchettaggio del Teatro Nuovo, sede delle rappresentazioni del Festival. L’8 giugno Jearme Claude, la moglie di Christo, giunge a Spoleto e mante- nendosi giornalmente in contatto telefonico con Christa, impegnoto o realiz— zare a Kassel, in occasione di Documenta I V, il gigantesco 5600 cubic meter air-package, inizia a lavorare allo studio della messa in opera dei lavori. La SEAL di Varese offie 5000 metri quadrati di woven synthetic material, colore bianco, una tela in materiale sintetico intrecciato, in rotoli di 1,40 m di larghezza, capace di ‘ lenta combustione e di alta resistenza ai venti. Lo Polymer Rhodiatoce mette a disposizione 3500 metri di corda bianca di najlon. Al Comando dei pompieri di Terni si richiede l’uso delle scale mobili per montare la tela, mentre la ditta Loreti e incaricata della messa in opera del materiale. La mattina del giorno il, i rotoli vengono tagliati in pezzi di larghezza va- riante dai 10 ai 75 metri in modo da essere adottati alle varie parti del Tea- tro Nuovo, dal tetto alle pareti. Nel pomeriggio, terminata la preparazione del materiale, si inizia a cucire ipezzi tra loro e o porli sull’edificio, quando il comando dei pompieri di Terni interviene a bloccare il lavoro, adducendo il motivo che il materiale, seppur a lento combustione, possiede un ragguarde- vole grado di infiammabilità che può essere pericoloso per il pubblico presen- te ogni giorno in Teatro.
ll divieto spinge lemme Claude e la direzione del festival a ricercare altri edi- fici. La scelta cade inizialmente su quattro: una chiesa abbandonata, una sca- linata nel centro della città, una torre medievale e una fontana barocca. Christo, da Kassel, decide di impacchettare la Fontana detta del Mascherone, riedificazione barocca, ad opera di Tommaso Martani. di una fontana dèi I433, posta nella Piazza del Mercato, e la Torre dell’Olio, che si affaccia sul Ponte delle Due Torri, sotto cui scorre il torrente Tessino. La scelta è motivata dal fatto che la Fontana dei Mascherone si affaccia su una delle piazze principali di Spoleto e che la Torre dell’Olio, essendo posta sulle pendici del M onteluce, e visibile entrando dalla porta sud della città‘. Nei giorni dal l5 ai 17 giugno avviene i'irnpacchettaggio dei due edifici. La Torre dell’Olio, alta 24 metri e larga lateralmente ?' , viene ricoperto con l000 metri quadrati di tela sintetica fissata con 544 metri di corda, mentre la Fon- tana dei Mascherone, alta i5 metri e larga dieci, essendo appoggiata ad un edi- ficio, richiede soltanto 200 metri quadrati di tela e zoo metri di corda di najlon.