Mimmo Rotella
Biografia
Correnti Artistiche
Analisi di Mercato
Contributi
L'arte di Mimmo Rotella vede nei manifesti pubblicitari la sua più grande capacità espressiva. Nato a Catanzaro nel 1918 e trasferitosi successivamente a Roma, Rotella inizia il suo percorso dipingendo quadri ispirati allo stile astratto-geometrico di Kandinskij e Mondrian. A Roma frequenta la giovane avanguardia del gruppo Forma 1 e si dedicherà a un tipo di poesia fonetica, denominata epistaltica, neologismo che inventerà egli stesso. Dopo aver esposto a Parigi al Salon des Réalités Nouvelles e in seguito con una mostra personale alla Galleria Chiurazzi di Roma, Rotella ottiene una borsa di studio da parte della Fulbright Foundation, che gli permette di recarsi negli Stati Uniti in qualità di "Artist in Residence", all'Università di Kansas City.
Sarà poi di ritorno a Roma, che egli troverà nel manifesto pubblicitario il mezzo più adatto per l'espressione della sua nuova poetica. Egli definirà questa rivelazione una vera e propria "Illuminazione Zen", grazie alla quale otterrà la sua grande fama che lo porterà ad essere uno dei protagonisti della scena artistica della seconda metà del XX secolo. Inizierà strappando i manifesti cinematografici e pubblicitari dai muri di Roma e rielaborandoli con la tecnica del décollage: un nostalgico collage nato dai frammenti dei manifesti assemblati insieme. Il suo lavoro non lascerà indifferente il mondo del cinema, che ne subirà il fascino, tanto che Fellini lo citerà in un'intervista come artista capace di nobilitare il manifesto.
Non produrrà solo decollages, ma anche ready-made e assemblages, ispirato dagli oggetti di uso comune e quotidiano, interesse che lo avvicinerà alla Pop Art.
Nel 2000 è costituita, per volontà dell'artista, la Fondazione Mimmo Rotella. La Fondazione ha seguito l’artista negli ultimi cinque anni della sua vita, affiancandolo nelle varie attività e aiutandolo nell’organizzazione di mostre e nella pubblicazione di monografie, fino al 2006, anno della sua morte.
Mimmo Rotella - Nouveau Réalisme
Il Nouveau Réalisme è un movimento artistico fondato a Parigi il 27 ottobre del 1960 da Pierre Restany che riunì sotto questa denominazione un gruppo di artisti tra i quali Villeglé, Arman, Heins, Klein, Spoerri, Tinguely ai quali si aggiunsero più tardi Christo, Rotella e Niki de Saint-Phalle. Il gruppo si scindeva in tre filoni. Gli appartenenti a quello che intendeva recuperare in forma artistica il linguaggio della comunicazione pubblicitaria furono, Rotella, Villeglè, Dufrêne e Deschamps. Questi furono anche chiamati Affichisti in quanto l'opera più corposa di questi consisteva nell'asportare i cartelloni pubblicitari che c'erano nelle città e incollarli su tela. Solitamente questi artisti incollavano sulla stessa tela più strati di cartelloni che poi lavoravano eseguendo degli strappi che non erano casuali ma dipendevano dal gusto estetico dell'artista e dal messaggio che egli voleva dare. Tra questi si distinse particolarmente Mimmo Rotella, il quale ebbe l'idea di presentare non solo la parte visibile dei manifesti strappati, ma anche la parte retrostante che aderiva al supporto, lamiera o muro. Nascevano così quelli che lui definì i Retro d'Affiche.
Mimmo Rotella - Analisi di Mercato
Dicembre 2019. Il mercato di Rotella si mantiene su livelli alti per le opere fino agli anni '60 superando agevolmente i 100.000 euro per opere di medio formato. Per le opere degli anni successivi le quotazioni sono sostenute ma dipendono anche dalla piacevolezza e dal tipo di opere. In assoluto le opere di Rotella più richieste sono quelle che hanno come soggetto la Marilyn con quotazioni che oscillano tra i 20.000 e i 30.000 euro a secondo del formato. Le opere meno costose sono i frottage e gli effaçage che comunque partono da un prezzo minimo di 5.000-8.000 euro. In definitiva, alla luce dell'andamento dei prezzi nel tempo, un investimento sulle opere di Rotella è da ritenersi un investimento sicuro.
Mimmo Rotella - Contributi
Con le sovrapitture, l'espropriazione dell'immagine riprodotta è a volte totale, viene coperta e simulata pittoricamente per ricordarne la memoria, oppure è lasciata emergere dal magma cromatico originale, quasi uno sguardo furtivo che mette insieme i frammenti di due mezzi di espressione e comunicazione estetica , o ancora diventa pittura murale , quando riprende il grande cartellone pubblicitario e lo divora mediante colori e stesure, 〈..........〉 È un muoversi incrociato che lo avvicina, in molti lavori, ai graffitismi di Basquiat e di Keith Haring appardsi sulla scena newyorchesi dal 1980 con i loro segni tribali. Germano Celant, Milano 2007
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