Mimmo Rotella (1918-2006) è stato uno dei protagonisti più significativi dell'arte contemporanea italiana, noto soprattutto per la sua innovativa tecnica del décollage. Nato a Catanzaro, in Calabria, il 7 ottobre 1918, Rotella ha avuto una carriera artistica che si estende per oltre mezzo secolo e che ha avuto un impatto duraturo sulla scena artistica internazionale.
Carriera e Tecnica
Rotella inizia la sua carriera artistica come pittore e scultore, ma è con l'invenzione del décollage che guadagna notorietà. Questa tecnica, che implica la rimozione di strati di manifesti pubblicitari dalle superfici urbane e la loro trasformazione in opere d'arte, rappresenta una critica alla cultura del consumo e alla pubblicità. Il décollage, un termine coniato da Rotella stesso, diventa il suo marchio distintivo e lo stabilisce come uno dei principali rappresentanti del movimento pop art in Italia.
Nel corso degli anni '50 e '60, Rotella sviluppa la sua tecnica e la applica a vari supporti, inclusi manifesti cinematografici e pubblicitari. Le sue opere sono caratterizzate da una stratificazione complessa di immagini e testi, che riflette la società di massa e i suoi eccessi. Il suo lavoro non solo rompe con le tradizioni artistiche precedenti, ma si confronta anche con le tensioni politiche e sociali del tempo.
Riconoscimenti e Mostre
La carriera di Rotella decolla negli anni '60 con partecipazioni a importanti esposizioni internazionali. Nel 1964, è invitato alla Biennale di Venezia, dove le sue opere suscitano grande interesse. Nel 1967, Rotella tiene una personale alla Galleria Apollinaire di Milano, che segna un'importante conferma della sua reputazione. Le sue opere sono state esposte in musei e gallerie di prestigio, come il Museo d'Arte Moderna di New York, il Centre Pompidou di Parigi, e la Tate Modern di Londra.
Contributi e Scritti
Oltre alla sua pratica artistica, Rotella ha avuto un ruolo importante come scrittore e critico d'arte. Ha pubblicato vari saggi e articoli che hanno contribuito al dibattito culturale e artistico, esplorando temi legati all'arte, alla pubblicità e alla società. Il suo pensiero critico e la sua visione artistica hanno influenzato molte generazioni di artisti e studiosi.
**Premi e Riconoscimenti**
Nel corso della sua carriera, Rotella ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo contributo all'arte. Tra i premi più significativi, si possono citare il Premio Marzotto per le Arti nel 1994 e il Premio del Presidente della Repubblica per le Arti nel 2000. Questi premi hanno celebrato la sua innovazione e il suo impatto duraturo nel campo dell'arte visiva.
Eredità e Fondazioni
Mimmo Rotella è scomparso il 8 gennaio 2006 a Milano, ma il suo legato artistico continua a essere celebrato e studiato. La Fondazione Mimmo Rotella, istituita nel 2005, è dedicata alla preservazione e alla promozione del suo lavoro. La fondazione si occupa di organizzare mostre, conferenze e pubblicazioni che mantengono vivo il suo contributo all'arte contemporanea.
Le opere di Mimmo Rotella rimangono una parte fondamentale della collezione di molti musei e gallerie, e il suo approccio innovativo al décollage continua a influenzare artisti e critici in tutto il mondo. Con una carriera che ha spaziato dalle avanguardie storiche alla pop art, Rotella è ricordato come un maestro dell'arte visiva, un innovatore che ha saputo trasformare la cultura del consumo in una riflessione artistica e critica.
Il Nouveau Réalisme è un movimento artistico fondato a Parigi il 27 ottobre del 1960 da Pierre Restany che riunì sotto questa denominazione un gruppo di artisti tra i quali Villeglé, Arman, Heins, Klein, Spoerri, Tinguely ai quali si aggiunsero più tardi Christo, Rotella e Niki de Saint-Phalle. Il gruppo si scindeva in tre filoni. Gli appartenenti a quello che intendeva recuperare in forma artistica il linguaggio della comunicazione pubblicitaria furono, Rotella, Villeglè, Dufrêne e Deschamps. Questi furono anche chiamati Affichisti in quanto l'opera più corposa di questi consisteva nell'asportare i cartelloni pubblicitari che c'erano nelle città e incollarli su tela. Solitamente questi artisti incollavano sulla stessa tela più strati di cartelloni che poi lavoravano eseguendo degli strappi che non erano casuali ma dipendevano dal gusto estetico dell'artista e dal messaggio che egli voleva dare. Tra questi si distinse particolarmente Mimmo Rotella, il quale ebbe l'idea di presentare non solo la parte visibile dei manifesti strappati, ma anche la parte retrostante che aderiva al supporto, lamiera o muro. Nascevano così quelli che lui definì i Retro d'Affiche.