Piero Gilardi: Biografia dell’Artista del Naturale e dell’Impegno Sociale
Piero Gilardi (Torino, 3 agosto 1942 – Torino, 5 marzo 2023) è stato un artista, teorico e attivista italiano noto per la sua arte concettuale e per le sue installazioni ispirate alla natura. Tra i protagonisti del movimento Arte Povera, Gilardi ha sempre coniugato un forte impegno politico e sociale con la ricerca artistica, esplorando temi legati all’ambiente, alla tecnologia e alle relazioni umane. La sua carriera artistica abbraccia oltre cinque decenni, nei quali ha creato opere che spaziano dall’arte visiva all’impegno sociale, in una costante riflessione sul rapporto tra l’uomo e la natura.
Gli Inizi e il Successo con i "Tappeti-Natura"
Gilardi inizia la sua carriera negli anni '60, emergendo come una figura innovativa sulla scena artistica italiana. Dopo aver frequentato l'Accademia Albertina di Torino, Gilardi realizza le prime opere che lo renderanno celebre, i cosiddetti "Tappeti-Natura". Si tratta di sculture in poliuretano espanso che rappresentano frammenti di paesaggi naturali: prati, rocce, foglie e altri elementi del mondo naturale, riprodotti in modo iperrealistico. Queste opere hanno avuto un successo immediato grazie alla loro capacità di unire arte e natura in un’esperienza estetica tangibile, sottolineando la simbiosi tra l’uomo e l’ambiente.
Arte Povera e L’Impegno Politico
Nel corso degli anni '60 e '70, Gilardi si inserisce nel contesto del movimento Arte Povera, sebbene mantenga una posizione indipendente rispetto agli altri esponenti del gruppo. In linea con lo spirito del movimento, Gilardi esplora materiali semplici e di uso quotidiano, ma con un'enfasi particolare sul coinvolgimento attivo dello spettatore. Parallelamente, sviluppa un forte impegno politico, diventando attivo nei movimenti di contestazione e nelle lotte sociali. Gilardi credeva fermamente che l'arte non dovesse essere solo estetica, ma anche un veicolo di cambiamento sociale e politico.
La Sperimentazione Tecnologica e l’Arte Interattiva
Negli anni successivi, Piero Gilardi amplia la sua ricerca artistica includendo le nuove tecnologie. Negli anni '80 e '90, comincia a interessarsi all’arte interattiva e alle possibilità offerte dai media digitali. Le sue opere si fanno sempre più immersive, con l’intento di coinvolgere il pubblico in modo attivo, abbattendo la barriera tra opera d’arte e spettatore. Questo lo porta a creare installazioni che utilizzano il suono, la luce e il movimento, sempre mantenendo il legame con il mondo naturale e il suo simbolismo.
Il Parco d’Arte Vivente (PAV) e l’Eredità di Gilardi
Uno dei progetti più ambiziosi e rappresentativi della visione artistica di Gilardi è il Parco d’Arte Vivente (PAV), inaugurato a Torino nel 2008. Si tratta di un centro d'arte contemporanea all’aperto, dedicato all'arte relazionale e all’ecologia, dove artisti e pubblico possono interagire con opere in continua evoluzione. Il PAV rappresenta l'apice del concetto di arte come esperienza collettiva e partecipativa, una fusione tra creatività, natura e attivismo ambientale.
Piero Gilardi ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama artistico internazionale. La sua arte, in continua evoluzione, ha esplorato la relazione tra natura, tecnologia e società, sempre con un forte impegno etico e politico. Le sue opere, dai "Tappeti-Natura" alle installazioni interattive, continuano a ispirare nuove generazioni di artisti e a far riflettere sul ruolo dell’arte nella trasformazione del mondo.
Gilardi sarà ricordato non solo come un grande innovatore dell’arte contemporanea, ma anche come un attivista che ha dedicato la sua vita a promuovere un futuro più sostenibile e giusto.